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venerdì, Marzo 14, 2025

EFFETTO TRUMP: In Italia, la torre di Babele.

Effetto Trump sulla politica italiana, dopo le sue dichiarazioni, tutti, contro tutti. Inutile rincorre il Taycon.

Ad ascoltare i rappresentanti dei partiti italiani, rispetto alle decisioni di Donald Trump e le conseguenti proposte della Presidente Ursula Von der Leyen, sembra essere saltato il centrodestra ma anche il campo largo. Mentre la Lega di Salvini rappresenta la punta avanzata del trumpismo italiano, assume una posizione istituzionale ma non tanto lontana Fratelli d’Italia, visti i rapporti Meloni-Trump. Fanno da contraltare Antonio Tajani, leader di ”Forza Italia”, Maurizio lupi, segretario di “Noi Moderati – Popolari per l’Europa”. Il leader forzista, soprattutto Ministro degli Esteri: “Tajani “Se l’Occidente si divide a vincere sono solo le autocrazie”. Come non immaginare nel termine “autocrazia”, un richiamo, non solo al presidente statunitense ma anche a Putin o suoi emuli. La trasformazione in senso autocratico degli Usa è sotto gli occhi di tutti, da una democrazia a una forma di governo in cui un singolo individuo detiene un potere assoluto ed incontrastabile. A suscitare gli entusiasmi dei tanti, tantissimi sostenitori italiani alcune scelte del Taycoon, in ordine:

  • Prenderemo la Groenlandia;
  • Prenderemo Panama;
  • Prenderemo il Canada (quest’ultimo diventerà il cinquantunesimo stato degli Usa);
  •  Prenderemo Gaza, trasformandola nella nuova Miami beach;
  • Aumenteremo i Dazi al 25% per Canada, non ancora annesso, per Messico, l’Europa e la Cina;
  • Cacceremo gli immigrati irregolari;
  • Lasceremo al suo destino l’Ucraina;
  • L’Europa dovrà vedersela da sola militarmente.

Altre farneticazioni che arriveranno, non ultima la pena di morte per chi uccide un agente di polizia. Cosa dire, dobbiamo vedere cosa ne pensano i danesi di regalare la Groenlandia. Soprattutto, nel caso del Canada, cosa ne pensano i canadesi e i primi risultati non sono favorevoli. Negli incontri di Hockey, della federazione unita Usa-Canada, cominciano forme di proteste del pubblico canadese contro gli avversari statunitensi. Probabilmente Trump insieme a Musk, si saranno appassionati a qualche seria televisiva Prime o Netflix e trovato motivo di ispirazione. Stento a credere alla natura culturale e ideologica dei due leader, non ne hanno. Ritornando alla nostra patria, in Italia il centrodestra si divide. Il Campo largo, le cose sono più o meno speculari. Carlo Calenda di “Azione”, si schiera apertamente con la linea filoeuropeista. Renzi e la sua “Italia Viva”, Magi di “Più Europa”, sulla stessa linea di Calenda ma, nei toni più moderati. Il “Partito democratico”, di Elly Schline, contrario al riarmo proposto da Ursula Von der Leyen, come il “Movimento 5 stelle” di Giuseppe Conte. Nessun dubbio sull’accoppiata di “Europa Verde-Sinistra italiana” Fratoianni-Bonelli, contraria al riarmo. Questo il quadro nel Parlamento italiano, tra centrodestra e Campo Largo, sembra concretizzarsi le parole della stupenda opera “Il Conte di Carmagnola”, di Alessandro Manzoni nel passo della battaglia di Maclodio:

“….D’una terra son tutti: un linguaggio

Parlan tutti: fratelli li dice

Lo straniero: il comune lignaggio

A ognun d’essi dal volto traspar.

Questa terra fu a tutti nudrice,

Questa terra di sangue ora intrisa,

Che natura dall’altre ha divisa,

E ricinta con l’alpe e col mar….”.

Speriamo finisca questa guerra che tutti detestiamo tutti, in particolare il popolo ucraino, da tre anni sotto le bombe russe. Soprattutto speriamo passino presto questi quattro anni e negli Stati Uniti ritorni l’Atlantismo e non l’umiliazione di alleati e avversari. I Democratici americani si sveglino dal letargo post-elettorale. Da una sconfitta di misura possono lanciare una proposta alternativa, soprattutto una nuova guida forte ed autorevole. Il destino dell’umanità, ancora una volta è nelle loro mani, fortunatamente lì si vota, e gli americani sanno cambiare. Il pericolo vero è ad Est, dalla Russia di Putin, giustamente di sua proprietà. il capitalismo senza democrazia è puro totalitarismo e quello che accade da Mosca a Vladivostok, è sotto gli occhi di tutti, da sempre. Il totalitarismo, Italiani e tedeschi lo abbiamo conosciuto, si chiamava fasci-nazismo e quello che accade oggi negli Usa, è di una pericolosità estrema, per i riflessi sul nostro continente. Sarà difficile comprendere altri sacrifici ma se non c’è più chi ci guarda le spalle, dobbiamo provvedere noi stessi, insieme a tutta l‘ Europa democratica. Hanno ancora tanto da insegnare ai vecchi amici e i vecchi nemici quei valori, soprattutto la nostra capacità di risollevarci dalle macerie. In questi giorni dove le opinioni sembrano ispirarsi alla “Torre di Babele”, come dicevo prima e alla poesia di Manzoni, dobbiamo ritrovare il senso dell’unità che hanno fatto grande l’Italia nel mondo e nella storia, ce la faremo.

gianni bianco  

Effetto Trump sulla politica italiana, dopo le sue dichiarazioni, tutti, contro tutti. Inutile rincorre il Taycon.

Ad ascoltare i rappresentanti dei partiti italiani, rispetto alle decisioni di Donald Trump e le conseguenti proposte della Presidente Ursula Von der Leyen, sembra essere saltato il centrodestra ma anche il campo largo. Mentre la Lega di Salvini rappresenta la punta avanzata del trumpismo italiano, assume una posizione istituzionale ma non tanto lontana Fratelli d’Italia, visti i rapporti Meloni-Trump. Fanno da contraltare Antonio Tajani, leader di ”Forza Italia”, Maurizio lupi, segretario di “Noi Moderati – Popolari per l’Europa”. Il leader forzista, soprattutto Ministro degli Esteri: “Tajani “Se l’Occidente si divide a vincere sono solo le autocrazie”. Come non immaginare nel termine “autocrazia”, un richiamo, non solo al presidente statunitense ma anche a Putin o suoi emuli. La trasformazione in senso autocratico degli Usa è sotto gli occhi di tutti, da una democrazia a una forma di governo in cui un singolo individuo detiene un potere assoluto ed incontrastabile. A suscitare gli entusiasmi dei tanti, tantissimi sostenitori italiani alcune scelte del Taycoon, in ordine:

  • Prenderemo la Groenlandia;
  • Prenderemo Panama;
  • Prenderemo il Canada (quest’ultimo diventerà il cinquantunesimo stato degli Usa);
  •  Prenderemo Gaza, trasformandola nella nuova Miami beach;
  • Aumenteremo i Dazi al 25% per Canada, non ancora annesso, per Messico, l’Europa e la Cina;
  • Cacceremo gli immigrati irregolari;
  • Lasceremo al suo destino l’Ucraina;
  • L’Europa dovrà vedersela da sola militarmente.

Altre farneticazioni che arriveranno, non ultima la pena di morte per chi uccide un agente di polizia. Cosa dire, dobbiamo vedere cosa ne pensano i danesi di regalare la Groenlandia. Soprattutto, nel caso del Canada, cosa ne pensano i canadesi e i primi risultati non sono favorevoli. Negli incontri di Hockey, della federazione unita Usa-Canada, cominciano forme di proteste del pubblico canadese contro gli avversari statunitensi. Probabilmente Trump insieme a Musk, si saranno appassionati a qualche seria televisiva Prime o Netflix e trovato motivo di ispirazione. Stento a credere alla natura culturale e ideologica dei due leader, non ne hanno. Ritornando alla nostra patria, in Italia il centrodestra si divide. Il Campo largo, le cose sono più o meno speculari. Carlo Calenda di “Azione”, si schiera apertamente con la linea filoeuropeista. Renzi e la sua “Italia Viva”, Magi di “Più Europa”, sulla stessa linea di Calenda ma, nei toni più moderati. Il “Partito democratico”, di Elly Schline, contrario al riarmo proposto da Ursula Von der Leyen, come il “Movimento 5 stelle” di Giuseppe Conte. Nessun dubbio sull’accoppiata di “Europa Verde-Sinistra italiana” Fratoianni-Bonelli, contraria al riarmo. Questo il quadro nel Parlamento italiano, tra centrodestra e Campo Largo, sembra concretizzarsi le parole della stupenda opera “Il Conte di Carmagnola”, di Alessandro Manzoni nel passo della battaglia di Maclodio:

“….D’una terra son tutti: un linguaggio

Parlan tutti: fratelli li dice

Lo straniero: il comune lignaggio

A ognun d’essi dal volto traspar.

Questa terra fu a tutti nudrice,

Questa terra di sangue ora intrisa,

Che natura dall’altre ha divisa,

E ricinta con l’alpe e col mar….”.

Speriamo finisca questa guerra che tutti detestiamo tutti, in particolare il popolo ucraino, da tre anni sotto le bombe russe. Soprattutto speriamo passino presto questi quattro anni e negli Stati Uniti ritorni l’Atlantismo e non l’umiliazione di alleati e avversari. I Democratici americani si sveglino dal letargo post-elettorale. Da una sconfitta di misura possono lanciare una proposta alternativa, soprattutto una nuova guida forte ed autorevole. Il destino dell’umanità, ancora una volta è nelle loro mani, fortunatamente lì si vota, e gli americani sanno cambiare. Il pericolo vero è ad Est, dalla Russia di Putin, giustamente di sua proprietà. il capitalismo senza democrazia è puro totalitarismo e quello che accade da Mosca a Vladivostok, è sotto gli occhi di tutti, da sempre. Il totalitarismo, Italiani e tedeschi lo abbiamo conosciuto, si chiamava fasci-nazismo e quello che accade oggi negli Usa, è di una pericolosità estrema, per i riflessi sul nostro continente. Sarà difficile comprendere altri sacrifici ma se non c’è più chi ci guarda le spalle, dobbiamo provvedere noi stessi, insieme a tutta l‘ Europa democratica. Hanno ancora tanto da insegnare ai vecchi amici e i vecchi nemici quei valori, soprattutto la nostra capacità di risollevarci dalle macerie. In questi giorni dove le opinioni sembrano ispirarsi alla “Torre di Babele”, come dicevo prima e alla poesia di Manzoni, dobbiamo ritrovare il senso dell’unità che hanno fatto grande l’Italia nel mondo e nella storia, ce la faremo.

gianni bianco  

© Riproduzione riservata

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