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venerdì, Marzo 14, 2025

RIVA: Dalla Full Heads alla Sony/Epic.

Dal loro "Le nostre vacanze sono finite" sono passati 7 anni e i napoletani Riva tornano col loro nuovo EP "Ho fatto un po’ di cose".

Riva
La cover dell’EP dei Riva “Ho fatto un po’ di cose” (Futura Dischi, distribuzione Sony/Epic), 2021.

Riva: Ho fatto un po’ di cose.

Realtà musicale napoletana da almeno 10 anni, i Riva sono tornati con un nuovo progetto il 4 giugno scorso per Futura Dischi dal titolo Ho fatto un po’ di cose. Un EP (Extended Play, “tra il singolo e il disco” per i non-esperti) intriso di malinconia e introspezione, l’album accarezza la musica elettronica e non fuoriesce da i ranghi del pop che molti oseranno genericamente chiamare indie.
7 tracce che di fatto comprendono 5 brani. La prima è una intro strumentale con una telefonata tra uno dei membri della band e un’amica di nome Celeste. La settima è una outro che ha il titolo di un file video.

Novità ed evoluzione.

Il primo disco Le nostre vacanze sono finite del 2014 è diverso sotto vari aspetti. I testi sono sempre impegnati e profondi, sia di natura introspettiva che socio-politica e mai banali. La musica è diventata molto più pensata, meno di getto, figlia anche dell’influenze della musica moderna, più che del vecchio rock suonato. Si basa molto più sulla scelta dei suoni e dell’arrangiamento che sulla complessità compositiva. La versatilità dei tre musicisti è un elemento che aiuta questo obiettivo, rendendo il progetto abbastanza originale. Rispetto alla formazione del primo disco è rimasto il solo Simone Morabito, accompagnato ora da Stefano Bruno e Flavio Ciotola.

Futuro e passato: i brani.

Volendo attendere un nuovo album, si consiglia, oltre alla visione delle loro intense esibizioni a X-Factor 2021 l’ascolto dell’intero EP. Interessante il brano “Magnetica” con il talento Gabriele Troisi, anch’egli ex partecipante del medesimo programma (2019). “Ghiacciai” e “Confusione” risentono di una certa influenza degli anni ’80, molto di moda in questo periodo musicale, ma che in pochi sanno reinterpretare a dovere come hanno fatto i Riva. Il disco scorre rapido e profondamente, lasciando dolce il palato per le scelte musicali con un retrogusto amaro per i temi trattati. L’apertura “Tu vedevi pioggia io vedevo fulmini” lascia spazio all’immaginazione tra realtà concreta e ricordi impressi nella mente. “Distese infinite e spazi immensi” è la giusta chiosa, un invito dopo pioggia e fulmini a vivere la vita con serenità. Il titolo dell’EP è tratto proprio dal ritornello di quest’ultimo brano.

Riva: unione tra terra e mare.

Anche se Emma Marrone non preferisce portarseli ai live, i Riva non dovranno assolutamente fermarsi. Fresco d’uscita è il nuovo singolo “La prima volta che ti ho incontrato”. La strada sarà sicuramente in salita, ma dalla loro hanno la sensibilità, la raffinatezza, la preparazione culturale e il buon gusto: il giusto mix per far sì che la comunicazione della loro arte possa arrivare a più persone possibili, dal radical chic al popolano. D’altronde la “Riva” non è il confine, ma la continua unione tra terra e mare. Un plauso ai ragazzi.

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

Collegamenti utili:
https://www.facebook.com/rivaband

Riva
La cover dell’EP dei Riva “Ho fatto un po’ di cose” (Futura Dischi, distribuzione Sony/Epic), 2021.

Riva: Ho fatto un po’ di cose.

Realtà musicale napoletana da almeno 10 anni, i Riva sono tornati con un nuovo progetto il 4 giugno scorso per Futura Dischi dal titolo Ho fatto un po’ di cose. Un EP (Extended Play, “tra il singolo e il disco” per i non-esperti) intriso di malinconia e introspezione, l’album accarezza la musica elettronica e non fuoriesce da i ranghi del pop che molti oseranno genericamente chiamare indie.
7 tracce che di fatto comprendono 5 brani. La prima è una intro strumentale con una telefonata tra uno dei membri della band e un’amica di nome Celeste. La settima è una outro che ha il titolo di un file video.

Novità ed evoluzione.

Il primo disco Le nostre vacanze sono finite del 2014 è diverso sotto vari aspetti. I testi sono sempre impegnati e profondi, sia di natura introspettiva che socio-politica e mai banali. La musica è diventata molto più pensata, meno di getto, figlia anche dell’influenze della musica moderna, più che del vecchio rock suonato. Si basa molto più sulla scelta dei suoni e dell’arrangiamento che sulla complessità compositiva. La versatilità dei tre musicisti è un elemento che aiuta questo obiettivo, rendendo il progetto abbastanza originale. Rispetto alla formazione del primo disco è rimasto il solo Simone Morabito, accompagnato ora da Stefano Bruno e Flavio Ciotola.

Futuro e passato: i brani.

Volendo attendere un nuovo album, si consiglia, oltre alla visione delle loro intense esibizioni a X-Factor 2021 l’ascolto dell’intero EP. Interessante il brano “Magnetica” con il talento Gabriele Troisi, anch’egli ex partecipante del medesimo programma (2019). “Ghiacciai” e “Confusione” risentono di una certa influenza degli anni ’80, molto di moda in questo periodo musicale, ma che in pochi sanno reinterpretare a dovere come hanno fatto i Riva. Il disco scorre rapido e profondamente, lasciando dolce il palato per le scelte musicali con un retrogusto amaro per i temi trattati. L’apertura “Tu vedevi pioggia io vedevo fulmini” lascia spazio all’immaginazione tra realtà concreta e ricordi impressi nella mente. “Distese infinite e spazi immensi” è la giusta chiosa, un invito dopo pioggia e fulmini a vivere la vita con serenità. Il titolo dell’EP è tratto proprio dal ritornello di quest’ultimo brano.

Riva: unione tra terra e mare.

Anche se Emma Marrone non preferisce portarseli ai live, i Riva non dovranno assolutamente fermarsi. Fresco d’uscita è il nuovo singolo “La prima volta che ti ho incontrato”. La strada sarà sicuramente in salita, ma dalla loro hanno la sensibilità, la raffinatezza, la preparazione culturale e il buon gusto: il giusto mix per far sì che la comunicazione della loro arte possa arrivare a più persone possibili, dal radical chic al popolano. D’altronde la “Riva” non è il confine, ma la continua unione tra terra e mare. Un plauso ai ragazzi.

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

Collegamenti utili:
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